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Una piccola guida per cominciare
Preparare la tesi è come intraprendere un “percorso” che a volte può sembrare difficoltoso o accidentato ma che, in ogni caso, condurrà ad una tappa importante della nostra vita!
Di seguito alcuni consigli pratici per poter impostare e organizzare il lavoro.


SCEGLIERE LA MATERIA e, quindi, l’argomento è, ovviamente, il primo passo da compiere.
Nel corso di studi scelto c’è stato, sicuramente, un esame verso il quale, più di altri, abbiamo avvertito un interesse maggiore oppure sarà capitato di essere stati incuriositi da qualche argomento specifico, semmai poco approfondito durante lo studio di un esame in particolare oppure ancora abbiamo incontrato un docente che ci ha ispirato particolare fiducia.
Qualsiasi sia la situazione che ci ha influenzato, cerchiamo di sfruttarla al meglio per scegliere un argomento sul quale lavorare con partecipazione
Molto spesso, però, si è interessati all’esame in generale ma non si ha un’idea precisa dell’oggetto della tesi: in questo caso può essere d’aiuto il colloquio con il docente che potrebbe egli stesso fornire un tema da elaborare.



COMINCIARE LA RICERCA BIBLIOGRAFICA

Una volta scelta la direzione, allora, è necessario avviare la ricerca del materiale bibliografico.
Diverse sono le possibilità: se il docente ci ha fornito il titolo di qualche testo, si può cominciare leggendo le note o la bibliografia per individuare ulteriori studi o articoli su rivista di altri autori che dovranno, poi, essere reperiti, ad esempio, nella biblioteca dell’Università.



Se, poi, il relatore non ha fornito aiuto in tal senso, si può cominciare effettuando una selezione attraverso il web, digitando l’argomento su un motore di ricerca che, tra l’altro, indicherà anche dei testi utili alla nostra analisi.

In ogni caso, una volta trovato almeno un volume che sia attinente al tema della tesi sarebbe buona norma scorrere l’indice per trovare, già dai titoli dei paragrafi, quelli che sembrano essere maggiormente assonanti con il nostro argomento: anche in questo caso le note o le indicazioni bibliografiche riportate possono fornire utile materiale supplementare.
Tale procedimento permetterà di ottenere un elenco di titoli da analizzare e organizzare: non sempre, infatti, i testi trovati sono adatti nella loro interezza perché, a volte, può interessare anche solo un capitolo/paragrafo.



STRUTTURARE UN PIANO DI LAVORO/INDICE

L’insieme del materiale reperito sarà il punto di partenza per creare un piano di lavoro o un indice.
Tale fase è molto importante perché si stabiliscono i criteri con cui procedere alla stesura della tesi: è opportuno scegliere un titolo che faccia risaltare quel particolare aspetto dell’argomento sul quale vogliamo concentrarci, elaborandolo in modo che riassuma il nostro pensiero.
Il titolo così individuato ci guiderà anche nell’organizzazione del materiale bibliografico che ci aiuterà, a sua volta, a creare un indice preliminare:  lo studio delle fonti facilita l’elaborazione di un’idea iniziale su come strutturare l’intera tesi che generalmente si apre presentando un quadro generale dell’argomento, per poi essere sempre più specifico, fino ad arrivare al tema principale, scandendo questi passaggi con la suddivisione in capitoli e paragrafi.

A questo punto, però, è necessario un incontro con il docente: è importante, infatti, che il relatore della tesi approvi la direzione intrapresa, l’argomento e, soprattutto, il “taglio” che abbiamo intenzione di dare al lavoro, con la scelta dei testi che porteremo alla sua attenzione. Una volta avuto il consenso, possiamo riprendere “la marcia”: è ovvio che qualora il professore dia delle indicazioni diverse, seguiremo i suoi suggerimenti!



ORGANIZZARE IL MATERIALE

Una volta che il professore abbia approvato il progetto realizzato, è opportuno effettuare un’organizzazione sistematica del lavoro.
Torneremo, allora, ai testi, agli articoli, ai siti che abbiamo trovato e cominceremo a suddividerli in base agli argomenti: alcuni testi, infatti, potrebbero essere utili per la parte iniziale del nostro lavoro, altri invece per i capitoli centrali o finali, oppure ci potrebbe essere del materiale adatto ad entrambi i casi.
Tale suddivisione rende palese la sua utilità nel momento in cui si comincia a “scrivere” perché, avendo effettuato una selezione preliminare dei testi, sappiamo già in che capitolo, paragrafo o sottoparagrafo verrà utilizzato il materiale individuato e si potrà procedere in maniera più organizzata.
 






È ovvio che l’elenco delle nostre fonti può modificarsi anche in “corso d’opera”: capita spesso, infatti, che nel cercare approfondimenti per un particolare aspetto venga fuori del materiale inatteso che non avevamo trovato in precedenza perché il nostro esame era più generico.

Il web è una fonte preziosa e nel modificare, anche di poco, i criteri di ricerca si possono ottenere informazioni diverse ma altrettanto utili.
LA STESURA DELLA TESI

Dopo la fase di ricerca e di organizzazione del materiale, arriviamo, finalmente, alla parte più interessante e stimolante del nostro percorso: la stesura.
L’impatto con la tastiera del computer, la visione della pila di libri e del materiale trovato può essere scoraggiante e può far pensare: «ed ora come comincio, cosa scrivo?».


Iniziamo da un punto qualsiasi!
 
O meglio, prendiamo uno dei testi che abbiamo selezionato per il primo capitolo e cerchiamo una frase che sembra esprimere meglio il concetto che vogliamo sottolineare: sarà possibile in ogni momento, modificare, ampliare, ricostruire espressioni e pensieri.
Anche in questo caso, però, cerchiamo di crearci una scaletta, anche mentale, che ci servirà per seguire “il filo del discorso”: es. «voglio cominciare inserendo questo concetto, quest’altro lo inserirò in seguito, nel prossimo paragrafo o capitolo» e così via (ecco, allora, che si rivela utile la suddivisione che abbiamo già effettuato sul materiale bibliografico).
Pian piano che si sviluppa il nostro pensiero, ci accorgeremo che “trovare” l’argomento specifico per la parte che stiamo scrivendo sarà sempre più facile, anche perché il materiale sarà stato visto e rivisto a tal punto da sapere, precisamente, dove recuperare la riflessione che vogliamo esprimere.
Non importa se quello che abbiamo scritto non è proprio perfetto, il lavoro di stesura è anche un lavoro di “spostamento” dei periodi, di revisione delle espressioni, di cambiamento della “scaletta”: a questo proposito, capita, a volte, che il titolo scelto per il paragrafo o anche per il capitolo, non ci soddisfa più perché, semmai, nel corso della redazione del testo abbiamo approfondito un aspetto diverso che ci ha affascinato di più e, quindi, la dicitura precedentemente selezionata non è più adatta.
 
Modifichiamola senza problemi!
 
Ricordiamoci, infatti, che l’elaborato è una nostra “creatura” che, in qualche modo, ci rappresenta e di conseguenza può essere plasmata a nostro piacimento: è ovvio che il docente ha sempre l’ultima parola, ma se saremo sicuri delle nostre idee e, soprattutto, queste saranno espresse in maniera convincente e corretta, probabilmente non ci saranno troppe modifiche!
LE ULTIME CORREZIONI, INTRODUZIONE E CONCLUSIONE

Introduzione e conclusioni, in genere, vengono definite al termine della stesura dei capitoli perché, in questo modo, si è già stabilito l’intera suddivisione degli argomenti tra le varie sezioni dell’elaborato.
Nell’introduzione, allora, spiegheremo le motivazioni che ci hanno portato alla scelta dell’argomento e come si evolverà la tesi (es. «nel primo capitolo di questo lavoro verranno individuate le origini storiche del totalitarismo e come si sia potuto evolvere nella società …. nel secondo capitolo si cercherà di evidenziare l’aspetto più strettamente politico …» e così via).
Nelle conclusioni schematizzeremo gli insegnamenti che possono derivare dallo studio dell’argomento che abbiamo scelto: è il momento, anche, di eventuali collegamenti con esempi pratici, con esperienze scaturite, semmai, dalla pratica del tirocinio (se previsto dal corso di laurea), e così via.


In pratica è come apporre la nostra firma, unica e definitiva, su tutto quello che abbiamo scritto in precedenza, la nostra bandierina sul traguardo finale!









 
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